C’è il fuoco della passione

E il fuoco che devasta

C’è uno sguardo rivolto a terra

Perché su essa camminiamo in ogni tempo

C’è uno sguardo rivolto alle mani

Che hanno la forza di plasmare pietre nere

Ora sospese in un desertico orizzonte

Le mani si allargano e stringono e lavorano

Perché sarà di nuovo vita

Apriranno gli occhi gli scoiattoli i caprioli e le volpi

Spiegheranno le ali i falchi le civette i picchi

Come fili bianchi le radici si faranno strada

Tra le mani di questa terra che tanto ci sta

A cuore

Sul cuore

Sul monte

 

Preghiera fra le Mani

Masaru Emoto

Negli ultimi decenni abbiamo visto tante volte come la scelleratezza dell’uomo non abbia conosciuto ostacoli, soprattutto guardando al nostro territorio, la cui ricchezza naturale, di cui il Monte Serra è simbolo, è stata più volte messa a dura prova dai vari episodi incendiari, accidentali e dolosi, compromettendone flora e fauna, nonché la vita e le attività delle persone che vi vivono. Abbiamo però assistito anche a un risveglio delle coscienze totale, che hanno unito le forze per un unico obiettivo: rendere omaggio al nostro patrimonio naturale, meritevole di tutela e valorizzazione, dicendo basta all’ignoranza umana e portando lo scorso febbraio all’elezione di tale patrimonio locale a patrimonio nazionale e luogo del cuore FAI. Ciò lo vorrei definire come un nuovo “Effetto Serra”, da cui prende il titolo l’esposizione, ridonando al termine e al concetto un significato positivo. Effetto Serra diventa sinonimo di ciò che questo Monte è riuscito e riesce a creare intorno a sé ogni giorno da secoli ed è, allo stesso tempo, ciò che il concentrato di energia creativa delle dodici personalità artistiche qui esposte è riuscito a creare per il Serra e che questa collettiva vuole mostrare al pubblico. […]
si sprigiona dalle Mani scolpite o ricamate di Giada Fedeli, ma anche quelle della sua Madonna, che divengono simbolo della spiritualità del lavoro manuale, caratteristica di vita per la maggior parte delle persone che abitano il Monte
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DIRE al Monte, ma piano e forte, che avrà acqua e carezze.

FARE a piedi i sentieri di cenere seminando piante potenti.

BACIARE il muschio che lentamente riaffiora sulle rocce.

LETTERA: “Caro cuore di Bosco, ABITAMI!”.

TESTAMENTO scritto con un frammento di carbone intriso di cristalli su una foglia al vento che lascia spazio ai prepotenti germogli.

Link all’evento e rassegna stampa

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